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    La società contadina

    La Società Contadina di Realmonte (Muntirriali) 
    Nonostante il territorio di Realmonte si affaccia sul mare, in passato i suoi abitanti non praticavano la pesca (infatti non c'è mai stato un porto ne una marineria) ma erano abili viddrana (contadini) capaci di coltivare le terre e di produrre ortaggi, cereali, legumi e frutti di ogni sorta che per la loro bontà erano molto attesi dalle massaie delle località in cui si recavano con i loro carretti. 
    Essi di mattina prima che spuntasse il sole, raggiungevano l'ANTU, l'ambiente in cui svolgevano ogni giorno il duro lavoro col freddo o col sole cocente per guadagnarsi il pane quotidiano, a volte un semplice pistolu o muffulettu (filone o pagnotta) di cui un tozzu (un pezzo) consumato per il proprio sostentamento ed il resto messo da parte per la famiglia che aspettava il frutto della giornata a RROBBA casa di campagna dove la Fimmina (donna-moglie e madre), attendeva il ritorno dell'Omu (uomo-marito e padre) dall'Antu e cresceva con grande dedizione i propri figli. La povertà a quei tempi a Realmonte imponeva una vita di sacrifici e stenti e cibi semplici basati sui prodotti della terra che a volte venivano barattati con il pesce anchesso povero (di friiri e di brodo ovvero da friggere e da zuppa) dei paesi vicini, Porto Empedocle e Siculiana, dove i porti consentivano la pratica del pescato. 

    "U Puzzu de Preguli" racconta la storia della società contadina di Realmonte e inoltre rappresenta una risorsa per il turismo naturalistico - esperienziale inserita nel percorso podistico, ciclovia, ippovia, Lido Rossello Pergole. Il pozzo è collocato all'interno di una vallata stretta ed è servito da una strada. Il pozzo e la strada, (indicati nella planimetria con un cerchio collegato ad una striscia di terra lunga e stretta) sono da ripristinare ed utilizzare, anche come risorsa idrica.